Bapian
Il colore dell’ Anima
Intro
I colori, le forme e gli omaggi ad autori di assoluta grandezza e magnificenza sono i fattori caratterizzanti del lavoro pittorico di Bapian.
Esplorando i quadri presenti nelle collezioni di Eccedenza Critica, Geometrie Umane, Tassilandia, Sistematica e Tutti giù per Terra potrai immergerti nei vivaci colori e nelle rappresentazioni dell’Italia viste dalla prospettiva unica dell’artista, come un delizioso piatto di pasta. Potrai assaporare i colori e degustare le forme.
Scopri di più su queste affascinanti opere d’arte che catturano l’essenza e la bellezza del nostro Paese.
Collections
Eccedenza Critica
Geometrie Umane
Tassilandia
Sistematica
Tutti giù per Terra
IL MANIFESTO DEL VISIONISMO
L’immagine, il suono, il segno e il movimento sono le caratteristiche principali sia dell’evoluzione umana sia dell’Arte. Esse rappresentano la natura umana fino a diventarne l’essenza che si perpetua nel succedersi delle generazioni. Gli attimi che costituiscono l’evoluzione umana rimangono all’interno di ogni essere umano: nelle cellule, nei cromosomi, nella mente… A partire dalla sorgente delle epoche fino al raggiungimento del tempo attuale, ogni momento storico è scolpito in noi, sempre!
È in questo dialogo tra epoche e soggettività che l’Autore specifica e palesa “l’istante senza tempo” del Sé stesso nel momento artistico. L’opera d’Arte si perpetua nei cinque sensi e diventa “esperienza sostanziale cromosomica”, si scolpisce nella mente e la trasforma, un divenire del pensiero condiviso: verso l’infinito.
Di conseguenza, la tangibilità dell’opera crea processo personale in chi guarda. L’opera è una visione profonda della nostra interiorità; è la prova della ricerca dell’equilibrio interiore; è l’esternalizzazione del nostro pensiero e dell’Io.
L’Arte qui esposta è la visione esistenziale che personalizza l’Artista che vede nel Visionismo la ricerca di una proiezione positiva verso il futuro.
On Display Now
in evidenza
FONPPRIC
Rielaborazione del Ratto di Polissena di Pio Fedi
Olio su Tavola,100 cm x 150 cm
Nov 1999
TRIP IN DA
Oltre il colore e la gerarchia
Olio su Tavola,46 cm x 125 cm
Nov 1999
DIGGA
Omaggio al Giambologna,
rielaborazione di Ercole in lotta con il centauro
Olio su Tavola,100 cm x 150 cm
Sept 2001
SI SIG
Incertezza esplosiva
Olio su tavola, 62 cm x 65 cm
Nov 2003
DUMINI
Mai divisi in due, sempre più del doppio
Olio su tavola, 62 cm x 65 cm
Nov 2003
Pentiptychs
Pentittici
una finestra sull’immaginazione
SIFRATAR
Pentittico (ante aperte)
“Omaggio a Michelangelo”
Olio su Tavola, 182 cm x 125 cm (ante aperte)
Sept 2003
SIFRATAR
Pentittico (ante chiuse)
“Omaggio a Michelangelo”
Olio su Tavola, 90 cm x 125 cm (ante chiuse)
Sept 2003
Bio
La Vita, l’ Arte
Quando da piccolo rubavo i pennelli, i colori e ritagliavo le tele di mio padre componendo opere d’arte incomprese i miei genitori spesso dicevano che «Al di là del disastro» sarei diventato un pittore «Sicuramente».
Le forme e i disegni hanno per me un fascino irresistibile, una passione che non potevo contenere. Non riuscivo a resistere alla tentazione di creare qualcosa di nuovo, di esplorare le linee e i contorni che prendevano vita sotto le mie mani. Non riuscivo a trattenermi.
Nella vita ho intrapreso un’altra carriera: ho indossato una divisa. Perciò spesso mi ritrovavo in punizione con l’ obbligo di permanenza in caserma, mi ritrovavo ad affrontare gli sguardi perplessi dei miei superiori quando mi sorprendevano a dipingere all’interno della camerata. Nei verbali scrivevano frasi come:
«È stato trovato a dipingere nei locali della camerata!»
o ancora
«Si presentava in servizio con un baffo di colore sulla divisa»;
In quei momenti cercavo di giustificarmi dicendo:
«Non va via!… è olio! ».
Ma la passione per la pittura continuava a crescere dentro di me. Le immagini che voglio esprimere sono radicate nel profondo del mio essere, pronte a prendere forma. Le sento respirare, prendono vita e mi guidano in un viaggio creativo senza fine.
Quindi indipendentemente dal percorso che ho intrapreso nella vita, sarò sempre un pittore.
Le immagini sono dentro di me.
Le sento respirare!
particolare
Sfondi
La prima volta che vidi un arcobaleno ero nella penombra della mia camera, me ne stavo sul letto a testa in giù guardando la luce che attraversava le persiane. Piccoli spiragli di luce, l’uno accanto all’altro che componevano fenditure luminose, serrate come soldatini. Il sole permetteva di intravedere la leggera polvere della stanza che scivolava giù, piano piano e in contrasto con esso creava splendidi arcobaleni.
Questo momento incantato rimase nella mia anima silente come un ricordo prezioso. Tuttavia trovò una sua piena espressione solo qualche anno dopo, quando si coniugò con l’apprendimento delle tecniche di pittura.


particolare
Tagli Psicologici
I tagli sui volti vennero dopo molti decenni. Avevo già trovato un posto nel mondo indossando una divisa, questo nuovo ambiente mi fece capire che noi esseri umani tendiamo a mostrare solo una parte di noi in certi contesti. Siamo professionisti dell’incompletezza, mostrando alle persone solo parti di noi. A tal proposito un episodio fu cruciale.
Ero a una cena di lavoro e proposi un enigma. Disposi al centro del tavolo tre bicchieri vuoti rovesciati, posti a triangolo, e a una distanza superiore di un centimetro alla lunghezza di un coltello. Spiegai le regole del gioco: i partecipanti avrebbero avuto a loro disposizione i bicchieri, che non sarebbe stato possibile spostare, e tre coltelli. L’obiettivo del gioco era semplice: disporre i coltelli in modo da tenere sospeso un ulteriore bicchiere… stavolta pieno! Vidi i visi dei miei colleghi sbigottiti e meravigliati. Molti di loro accolsero la sfida. Uno in particolare mi colpì nella caparbietà di ragionamento, questo ingegnere rimase per più di mezz’ora a ragionare per scoprire la soluzione e alla fine, da pacato omino di mezza età, sbottò battendo i pugni sul tavolo: «Non è possibile! Non ha soluzione!».
particolare
Il nome dei quadri
Ho sempre ritenuto che i miei quadri debbano essere unici. Così dopo aver creato forme e colori all’interno di essi, trovai interessante studiare la connessione tra oggetto e nominativo dello stesso e trassi una conclusione rara: esistono troppi quadri con un nome generico. Quanti quadri avete visto nominati Tramonto, Madonna con bambino o Paesaggio pastorale?
Allora mi sono domandato come renderli unici anche nel nome. In seguito a molti ragionamenti e dopo molte congetture sono arrivato alla risoluzione del problema: una libera associazione di segni linguistici. Era questo il meccanismo con cui avrei dato il nome ai miei quadri!
Fine art
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Via Carriona 70 C, Carrara (MS), Italy
Tel +39 3515165387
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